Trofeo della lingua italiana

Data 20/1/2015 6:36:50 | Categoria: Progetti

Il Liceo Campanella ha partecipato al concorso “3° Trofeo della Lingua italiana” vincendo il primo posto.


"Gentilissimi, è con immenso piacere che sono qui a comunicarvi l'esito del Concorso '3° Trofeo della Lingua italiana' per l'anno scolastico 2013-2014. La Giuria esaminatrice, dopo un attento lavoro di analisi dei racconti pervenuti, ha decretato vincitori i seguenti elaborati, sottolineando, con immenso orgoglio e stupore, la loro forza espressiva e la loro qualità unica, sia a livello di contenuto che di stile."

Così l'Associazione Mecenate di Roma ha comunicato al Liceo Campanella di essere tra i tre vincitori del 3° Trofeo della Lingua Italiana. La VA linguistica ha partecipato al concoso con un racconto inventato su un incipit della scrittrice Dacia Maraini, e sotto la guida della docente di Italiano, professoressa Enza Sirianni.



La gara prevedeva che una classe IV partecipasse scrivendo una storia a partire da un incipit dato da uno scrittore-trice di fama, corredando il testo con un Diario di bordo che ricostruisse tutte le fasi, dall'idea, alla stesura, con le indicazioni metodologiche del lavoro collettivo. Il concorso richiedeva anche la nomina di un alunno-a referente che per la classe vincitrice è stata Rosamaria Viterbo.

"La casa degli orologi", è il titolo del racconto vincitore (La versione integrale del racconto è in allegato).

I ragazzi hanno inventato la storia di un bambino che resta solo in casa, dopo che la mamma, "troppo presa dalla improvvisa libertà", secondo l'incipit della Maraini, lo saluta frettolosamente per andare a trovare un'amica.

Tommaso, questo il suo nome, grazie ad un vecchio orologio a cucù, scoprirà tante cose della madre con cui vive da solo.

Un segreto dolce e doloroso nello stesso tempo, giacchè Bettina, la mamma, ha un passato di abbandoni e solitudine che non le impediscono di dare agli altri momenti di felicità e di perdonare chi ha trascurato, nei suoi confronti, quei momenti di dedizione, di comprensione, di amore che sono l'unica ragione per cui siamo nati. La narrazione, tra parti descrittive e dialoghi plana dallo spannung allo scioglimento finale, in cui si riannodano fili spezzati e si rinsaldano affetti. Tommaso, in un pomeriggio, compirà una sorta di percorso di formazione che lo maturerà ancora di più e che, soprattutto, gli donerà una nonna che non aveva mai conosciuto e lo farà gioire, insieme alla mamma, del tempo ritrovato di curarsi, sostenersi, amarsi.


La fonte di questo articolo è Liceo Campanella Lamezia Terme
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